Coriandolo, prezioso alleato della detox!
Coriandolo, prezioso alleato della detox!
Se anche tu stai pensando ad una detox in preparazione alla primavera, dovresti procurarti questa pianta aromatica che appartiene alla stessa famiglia del cumino, dell’aneto, del finocchio e del prezzemolo: la famiglia delle Ombrelliferae, originaria dei Paesi del Mediterraneo.
Del coriandolo sono utilizzate:
- le foglie, più piccanti e apprezzate soprattutto in Oriente: infatti viene chiamato anche prezzemolo cinese (le foglie a me ricordano troppo l’odore delle cimici ….e fatico ad usarle);
- i frutti, granelli simili al pepe, marroncini, dal sapore dolciastro che ricorda i limoni: è a questi che ci riferiamo generalmente in occidente quando parliamo di “coriandolo”.
Il coriandolo è fondamentale nella preparazione, durante e…nel post lavaggio dell’intestino. Per saperne di più su questo aspetto, partecipa al webinar di domani sera (mercoledì 29/1 ore 20.30) dove parleremo anche di questo!
Proprietà del Coriandolo
Il coriandolo è carminativo, antispasmodico e stomachico, è quindi un buon rimedio naturale contro coliche addominali, difficoltà digestive e gonfiore.
Con il coriandolo si può preparare un infuso digestivo, efficace e dal sapore aromatico: basterà mettere 2 grammi di semi di coriandolo in 100ml di acqua bollente per qualche minuto. Un paio di cucchiai dopo i pasti saranno sufficienti per favorire la digestione e l’eliminazione dei gas intestinali. Il suo effetto stimolante attenua il senso di fatica, combatte l’inappetenza e lo rende un buon tonico per l’attività cerebrale e per il sistema nervoso. Il coriandolo ha inoltre un effetto fungicida e antibatterico.
Il carattere forte del coriandolo ha un’influenza anche sulle piante vicino alle quali cresce: ad esempio il finocchio soffre se coltivato accanto al coriandolo, mentre l’anice ne trae vigore.
Curiosità e usi “magici” del coriandolo
La parola coriandolo deriva dal termine latino Coriandrum che a sua volta trova le radici nella parola greca corys (cimice), seguita dal suffisso -ander (somigliante). Il nome di questa pianta si riferisce allo sgradevole odore che emana fino al periodo della maturazione dei frutti, simile a quello delle cimici. Per questo motivo la pianta del coriandolo è conosciuta anche come erba cimicina.
ll coriandolo ha un ruolo importante nella nostra tradizione. Le sue proprietà sono citate già da Plinio il Vecchio, che suggeriva di metterne alcuni semi sotto il cuscino per prevenire febbre e mal di testa!
Ti sei chiesto se c’è una relazione con i pezzetti di carta colorata che oggi chiamiamo coriandoli? Ebbene, sì! Già nel XV secolo, durante i festeggiamenti del Carnevale, si lanciavano confetti che spesso consistevano in semi di coriandolo glassati. Possiamo immaginare il sapore intenso di questi “dolcetti” dal cuore piccante e speziato, che univano:
- un significato simbolico (il sapore deciso sotto la superficie dolce)
- un significato pratico (la necessità di consumare poche risorse, “saziando” le gole con un gusto forte e durevole…
- l’utile funzione depurativa che queste bacche hanno e che costituiva senz’altro un degno coronamento dei tempi di Quaresima.
Nel corso dei secoli, questi “dolcetti” si sono trasformati fino ad assumere un significato del tutto simbolico e “piatto”, proprio come i dischetti di carta che conosciamo oggi: hanno mantenuto il nome della spezia che hanno sostituito.
Parallelamente si è tramandata una simbologia magica del coriandolo, legata alle sue proprietà neurotoniche ed al suo gusto piccante: si usava infatti per incantesimi d’amore, e addirittura aggiunto al vino per stimolare il desiderio ed il piacere sessuale. Si tramandava inoltre la credenza che se una donna incinta ne mangia, il figlio che porta in grembo diventera’ piu’ intelligente.