i 3 stadi della guarigione mentale

 i 3 stadi della guarigione mentale ed i  guna tamas, rajas, sattva

i 3 stadi della guarigione mentale ed i guna tamas, rajas, sattva

i 3 stadi della guarigione mentale ed i 3 guna:

1) passare dal dall’inerzia mentale (tamas) all’azione motivata dall’ego (sviluppare rajas)

2) passare dall’azione motivata dall’ego (calmare rajas) al servizio disinteressato (sviluppare sattva)

3) passare dal servizio disinteressato alla meditazione (perfezionare sattva)

I tre Guna (dal sanscrito: “ciò che lega”) sono tamas, rajas e sattva. Si tratta di qualità primarie, forze non più “divine” che operano come emanazione dell’intelligenza cosmica su di noi, determinando la nostra crescita spirituale.

I 3 guna sono le qualità più sottili della natura e stanno alla base della materia, della vita e della mente. Sono le energie che fanno funzionare non solo la mente superficiale, ma anche la coscienza più profonda. Sono i poteri dell’anima che trattengono il karma e i desideri che ci portano da una nascita all’altra.

I guna sono compenetrati con la natura stessa, sono il suo potenziale centrale da cui nasce la differenziazione. Sono il livello più profondo dei tre umori biologici dell’Ayurveda, aiutano a comprendere la nostra natura mentale e spirituale e come essa funziona.

  • TAMAS è la qualità della pigrizia, la sostanza pesante che crea inerzia;
  • RAJAS è la qualità del cambiamento, dell’attività e della turbolenza, causa di squilibrio;
  • SATTVA è la qualità dell’intelligenza, della virtù e della bontà che crea armonia e dà equilibrio

Naturalmente è importante sapere quale stadio è appropriato per una certa persona.

La persona in una condizione tamasica ha bisogno di una attività esterna per rompere l’inerzia, non si può chiederle di sedersi semplicemente a meditare. in questi momenti sono necessari metodi rajasici, attivi poiché i metodi sattvici, passivi, sarebbero insufficienti.

Al contrario una persona attiva, rajasica dovrà muoversi nella direzione della limitazione del movimento verso l’esterno per dirigersi verso l’interno ad interiorizzare la coscienza (sviluppo del sattva). Occorre tempo e gradualità, perché rajas non diminuisce di colpo.

La mente è la forma più sottile della materia, è dotata di forza, energia e movimento, ma non ha una forma particolare….. con la sua natura mobile può pervadere il corpo nella sua totalità, al pari di un profumo…… ma ha la tendenza ad andare solo nei luoghi conosciuti e ripercorrere le stesse vie.

Per questo lo yoga ha individuato, con grande precisione, un percorso, attraverso asana (posizioni più o meno statiche o in divenire) e pranayama (respirazioni attivanti o calmanti), per accedere alla parte profonda dell’essere, e lavorare sulla natura della mente, ricercando un miglior equilibrio.

È come il vento che soffia sulle nuvole del pensiero e del sentimento, ….è come lo spazio che circonda e pervade tutti i suoi contenuti….. ed è come uno schermo, che accoglie sui di sé tutte le immagini proiettate.

La visione della realtà che ne deriva non è universale e a volte nemmeno usuale , ma è l’espressione dei limiti della sua natura “separatista”.

Se vedo interesse potemmo approfondire i 3 aspetti della mente interna (coscienza), intermedia (intelligenza)ed esterna (sensazioni\emozioni) e portare le energie ad un livello più profondo seguendo il modello degli elementi (aria, fuoco e acqua) delle costituzioni vata, pitta e kapha