Ghi burro chiarificato propietà: facciamo chiarezza!

Il ghi (o ghee nella dizione inglese) è un burro chiarificato dalle proprietà benefiche che non si trovano negli altri grassi saturi. Da secoli viene usato nella cucina tradizionale indiana, dove è molto apprezzato sia a livello culinario che per i suoi benefici sulla salute. Si ottiene attraverso una scrematura ed una lenta cottura, procedimento attraverso il quale viene eliminata “AMA”, la parte “pesante” del burro. 

Il ghi è un concentrato di “grassi buoni”

Per parlare del Ghi, che è interamente composto da grassi, è importante fare una premessa proprio su questa fondamentale componente della nostra alimentazione. I grassi hanno delle proprietà essenziali per la salute e dovrebbero costituire il 20-35% delle calorie giornaliere. Quando sono di buona qualità, i grassi sono insostituibili nel preservare la struttura delle membrane cellulari: consentono al corpo di assorbire molti altri nutrienti, e permettono un’adeguata funzionalità del sistema immunitario. I cosiddetti grassi buoni sono quindi una parte fondamentale della nutrizione quotidiana, e proprio per questo è importante che siano selezionati, di qualità e assunti come scelta consapevole!

Torando al nostro Ghi, esso è composto soltanto da grassi purificati, di qualità variabile a seconda del burro di partenza, ma certamente molto selezionati. E’ privo di sodio, carboidrati, fibre, zuccheri e proteine. Il Ghi rinforza il “fuoco digestivo” (è facile da digerire a differenza di altri grassi), migliora i processi assimilativi e potenzia il valore nutrizionale del cibo, donando un senso profondo di sazietà e idratazione al corpo. La medicina Ayurvedica lo utilizza in quanto rafforza OJAS: un energia di base che governa i tessuti del corpo, bilancia gli ormoni, rafforza la mente, protegge dalle malattie ed è essenziale per la longevità. Io ne insegno l’autoproduzione, e lo propongo sempre come ingrediente del primo pasto in seguito del lavaggio dell’intestino, in quanto fonte di acido butirrico, acido linoleico, vitamine e antiossidanti.

L’acido linoleico, è un acido grasso noto per essere protettivo contro agenti cancerogeni, placche arteriose e diabete.

L’acido butirrico è un acido grasso con proprietà antivirali e antitumorali in grado d’innalzare il livello dell’interferone, una sostanza antivirale del corpo. L’acido butirrico riduce anche le infiammazioni e ha caratteristiche utili nella prevenzione e nel trattamento dell’Alzheimer.

Vi sono studi che attribuiscono al ghi la capacità di migliorare i livelli di colesterolo nel sangue preservando le arterie dall’indurimento con effetto preventivo delle malattie cardiache ed una riscontrata minor incidenza delle stesse proprio nelle popolazioni che lo consumano di più. Altri studi hanno evidenziato la capacità del ghi di attivare processi di disintossicazione dal corpo dagli agenti cancerogeni, favorendone l’espulsione e riscontrando specifici processi di riduzione di quelle attività enzimatiche in grado di scatenare attivazioni cancerogene nel fegato.

Il Ghi insomma è sempre ottimo per tutti, nelle fasi di RESET gastro-intestinale, per le donne in pre e menopausa, e per le costituzioni VATA (magre, che scricchiolano nelle giunture, che rimuginano, con facilità al nervosismo, al mal ditesta e alla stitichezza). Nelle costituzioni Pitta, cioè quelle con eccesso di calore o comunque con eccesso di tossine (persone che sudano molto, che sono facili alla rabbia, con disregolazioni nell’evacuazione, che soffrono di insonnia e bruciore di stomaco), il ghi contrasta l’eccesso di fuoco.

Come si assume? un cucchiaino al giorno, al risveglio, dopo la pulizia della lingua, con un bicchiere di acqua calda.

Come si prepara il ghi?

1. metti il panetto di burro biologico di buona qualità in una tazza di vetro, dentro un tegame con fondo spesso, e se possibile spargi fiamma, su un fuoco molto basso……l’acqua del tegame dovrebbe solo sobbollire lentamente.

2. pulisci con un cucchiaio di legno e una garza le stratificazioni che appaiono sulla superficie via via ce la lenta cottura procede.

3. attendi che le sostanze pesanti che si separano sul fondo (caseina) e si solidifichino, scurendosi. Non avere fretta: questo processo impiega molte ore.

Elimina l’ulteriore crosticina superficiale (con garza e cucchiaio di legno, o filtrino in bambù) e travasa il liquido dorato in un contenitore usando ancora le garze per filtrare ogni parte di AMA, facendo attenzione a lasciare il fondo denso e scuro lontano dal limpido ghi che hai appena prodotto!

Prima di chiudere i barattoli con i rispettivi coperchi, attendi che si raffreddi.

Ed ecco fatto: hai ora il tuo ghi, dorato e limpido!

P.S.: Il colore piò essere più o meno intenso in base alla qualità del burro di partenza. L’importante è che il ghi non presenti grumi o addensamenti, che andranno tolti come indicato sopra. Generalmente la resa in peso del Ghi rispetto al burro impiegato, varia dal 20% al 40%. Secondo la mi esperienza, in questo caso la qualità di partenza…paga!